È stata per anni la migliore corsa al mondo per partecipazione. Nemmeno al Tour de France, nemmeno mai più così tanti big insieme, da grandi giri e classiche, velocisti e cronoman. Prendete l’edizione 2021 della Tirreno-Adriatico: i vincitori delle tappe sono stati Van Aert, Alaphilippe, Van der Poel, Pogacar, Van der Poel, Van Aert, e la classifica ha premiato Pogacar su Van Aert. E c’erano anche Bernal e Ganna. Prendete l’edizione 2022: in classifica primo Pogacar e secondo Vingegaard, cioè i vincitori degli ultimi tre Tour. Non vi basta?. È il segreto della Tirreno-Adriatico, che per la sua 58a edizione torna a essere un piccolo Mondiale a tappe. Cinque regioni, dalla Toscana all’Abruzzo attraverso Umbria, Lazio e Marche. La Corsa dei Due Mari scatta con una cronometro a Lido di Camaiore, poi tre tappe per velocisti a Follonica, Foligno e l’ultima a San Benedetto del Tronto, i Muri marchigiani di Tortoreto e Osimo (un must di questa corsa) e infine l’arrivo in salita degno di un grande giro. Sarnano-Sassotetto (Macerata) non è soltanto la montagna sulla quale, con la sua vittoria nel 2018, il basco Mikel Landa ricordò il grande amico Michele Scarponi: stavolta si salirà ancora più verso il cielo, 1200 metri dopo gli impianti sciistici dove era fissata la linea d’arrivo. Camaiore e Lido di Camaiore saranno la partenza della Tirreno-Adriatico fino al 2025: proprio qui, nel 1992, debuttò Davide Rebellin, il professionista vicentino che vinse nel 2001 la Corsa dei Due Mari. La sua tragedia, il 30 novembre, ha sconvolto la società civile, non soltanto il ciclismo. E dalla Tirreno-Adriatico Davide sarà ricordato: perché il ciclismo non dimentica mai i suoi figli.

Fonte, La Gazzetta dello Sport